Il mio Salone del Libro 2025: seguire la corrente
Una piccola premessa.
Dal
15 al 19 maggio 2025, il Lingotto Fiere di Torino ha ospitato la 37ª edizione
del Salone Internazionale del Libro, registrando un'affluenza
straordinaria di 222.000 visitatori. L'evento ha offerto oltre 2.000
appuntamenti, tra presentazioni, dibattiti e laboratori, distribuiti su 137.000
metri quadrati espositivi e 51 sale, con la partecipazione di più di 700 stand.
Il tema di
quest'anno, "Le parole tra noi leggere", ispirato al
romanzo di Lalla Romano, ha guidato l'intera manifestazione, sottolineando
l'importanza delle parole come strumento di connessione e comprensione.
L'edizione
ha visto anche un'ampia partecipazione di giovani: oltre 28.000 studenti e
insegnanti hanno preso parte agli eventi, con una presenza significativa di
visitatori under 25.
Il mio
Salone del Libro 2025
Ogni anno,
quando arriva maggio, mi riprometto di fare le cose per bene: segnarmi le
conferenze da seguire, organizzare un itinerario, distribuire energie e
curiosità. E ogni anno puntualmente fallisco.
Perché poi arrivo lì, al Lingotto, e mi lascio trascinare dalla massa. Osservo, cammino, mi perdo. Seguo la corrente.
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| Facce intelligenti al Salone |
Come sempre, una delle prime foto che scatto è alla Torre di libri sul pavimento a specchio. È una specie di rituale.
Come il passaggio allo stand della Scuola Internazionale di Comics:
ormai lì conosco solo il direttore, Mario Checchia, Manfredi Toraldo, amico,
collega e compagno di future malefatte e Mariasara Miotti, che si è diplomata
nel mio stesso anno e ora è un elemento vitale della scuola. Ma ci torno
volentieri, anche solo per salutare e guardare cosa bolle in pentola.
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| Avevo scattato una bella foto con loro sorridenti: scomparsa! |
Sabato mattina, i padiglioni cominciavano a riempirsi ma erano ancora gestibili. Ho iniziato con una perlustrazione di routine, girovagando tra gli stand e osservando le scenografie più d’impatto. Immensamente lungo lo stand de Il Libraccio. C'è stata una polemica relativa alla sua presenza al Salone. I librai si lamentavano che la gente assaltasse ogni anno il Libraccio, per via dei prezzi più bassi a scapito degli altri stand. Ma da lettrice vorace capisco la necessità di una postazione alla quale fare "rifornimento" senza spendere un rene. Il costo del biglietto è abbastanza alto, quello del cibo non ne parliamo, se si vuole comprare qualche libro e si hanno pochi soldi servono punti vendita come questo, quindi pienamente d'accordo sulla sua presenza.
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| Lungo lunghissimo ... e questo è solo il lato A! |
Quanto a stand spettacolari, come ogni anno, Ippocampo vince a mani basse, ma la coda era talmente lunga che ho desistito. Peccato, perchè ho adocchiato la loro borsina di tela e ne avrei tanto voluta una!
Sono passata anche dallo stand Eli - La Spiga, dove troneggia sempre “I Pirati di Marecupo”, scritto da Marco Ventura e illustrato da me. Ogni volta che lo vedo lì, penso: "C'è ancora, quindi funziona, ottimo!".
E io?
Io non mi sento mai del tutto a mio agio in mezzo alla folla. È un mio cruccio,
questa sensazione di non essere “abbastanza” per certi luoghi – eppure
razionalmente so di avere tutte le carte in regola per starci, eccome.
Solo che mi guardo intorno e vedo gente decisa, precisa,
che sa esattamente dove andare, chi ascoltare, quale libro farsi firmare.
E poi ci sono io.
Che ho degli appuntamenti, certo.
Ma anche un gran bisogno di vagare.
Quest’anno ho fatto proprio questo: ho lasciato spazio
all’osservazione. Ho scattato foto alle copertine che più mi colpivano. Mi sono
lasciata stupire, senza tabelle di marcia.
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| Non male le copertine di Marameo |
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| Sempre caldo ed accogliente lo stand di Giralangolo |
Un momento importante però c’è stato: un incontro per
parlare dei prossimi libri. Una ripresa, diciamo così, di un filone
che aveva funzionato, ma che era rimasto in pausa ad aspettare tempi
migliori. E forse quei tempi stanno arrivando.
Ad un certo punto al Padiglione 3 si è creato un vero
e proprio tappo, non si riusciva a passare. Così ho sbirciato e, ça va sans dire: c'era
Zerocalcare! Dove passa lui ci sono “orde di barbari” in fila per il
firmacopie: non ha fan, lui ha direttamente proseliti! (Si scherza ovviamente)
Non sono mancati i siparietti comici, come la pausa pranzo.
Avendo mangiato la pizza la sera prima e volendo mangiarla anche a fine Salone, ho deciso di optare per un pasto leggero e salutare e sono andata a comprare un'insalata greca. Ho preso anche un'acqua frizzante, ma a causa del caos e avendo letto nei miei occhi che dovevo stare leggera, il ragazzo mi ha dato una bottiglia di naturale: niente di grave, ce la potevo fare!
Ho comprato l'insalata al Padiglione 3, dove c'era meno calca, ma due tavolini (o forse tre) già abbondantemente occupati e mi sono avventurata al Padiglione 2, dove avevo adocchiato delle panche cubiche dove appoggiarmi. Ho trovato un angolino e mi sono seduta.
Certo, bisogna ammettere che solo un genio indosserebbe pantaloni bianchi ad una fiera affollatissima dove capita di sedersi ovunque, pure per terra se serve. Ed infatti eccomi qui (o QI, direbbe la voce del noto spot) rannicchiata sul cubo e intenta ad aprire il coperchio come se fosse una bomba pronta ad esplodere. Ed ecco la sorpresa: ho cercato la feta, ma era poca, piccola e dispersa sotto ad una foresta di songino. Ho contato un pomodoro secco diviso in sei parti, con un meticoloso lavoro di microchirurgia, qualche oliva nera: fine dell'insalata greca. E visto che avevo paura di fare un macello aprendo letteralmente sulle ginocchia il piccolo contenitore d'olio allegato, l'ho mangiata scondita. Quindi per ben 13€ ho assaporato un bel ciotolone d'erba. La salute ringrazia, il portafoglio e le papille meno.
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| Bello anche lo stand di Laterza |
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| Chi non vorrebbe dei libri grandi così? Io di sicuro! |
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| Gli amici di Las Vegas Edizioni |
Da lì è cominciato il mio giro di shopping. E ho avuto una rivelazione: tra tutte, la casa editrice che preferisco è Einaudi. Le copertine, le traduzioni, la carta robusta, i titoli che mi attirano… e poi le grafiche di Noma Bar (nel mio caso le copertine dei libri di Murakami). Le adoro!
Ho comprato un tomo notevole: la raccolta completa di “Piccole Donne” di Louisa May Alcott, con i due romanzi più famosi e i due meno noti.
Una visitina come di consueto a "Il bosco degli scrittori", presso lo stand Aboca, per una boccata d'aria buona e per ammirare quest'anno una ghianda gigante, che mi ha subito fatto sentire come Scrat ne "L'Era Glaciale".
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| Il bambino aveva il mio stesso sguardo stupito |

















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